World of Werewolf

Testimonianze in Europa

« Older   Newer »
  Share  
Silvia.Lyra
view post Posted on 17/3/2008, 20:06 by: Silvia.Lyra




"L'altro ieri la feroce bestia ha divorato una pastorella presso il villaggio di Mende. Da settimane un distaccamento dei Dragoni le sta dando la caccia"



Così scrive, sul numero del 14 gennaio 1765, il giornalista della "Gazette de France" inviato in Linguadoca per indagare sul terribile mostro che seminava la morte ed il terrore in quelle terre. La Bestia selvaggia del Gévaudan era entrata in azione l'anno prima ed aveva lasciato dietro di sé una lunga scia di sangue. Veniva descritta, dai rari testimoni superstiti, come un lupo gigantesco dalla folta pelliccia nera, con zanne affilate sporgenti dalla mascella e una coda lunghissima. Le sue vittime venivano trovate semidivorate, il volto e le parti carnose strappate a morsi, dilaniate. Erano già svariate decine, e nel giro di tre anni sarebbero salite a centotrenta!!! Furono messe mille corone di taglia sulla Bestia e il capitano Duhamel, alla testa dei suoi Dragoni, batté la campagna senza risultato alcuno per giorni e notti. Non poteva certo trattarsi di un normale lupo. La bestia, mormorava la gente, doveva essere un lupo mannaro! Antoine Chastel , un solitario e ambiguo personaggio che collezionava pelli di lupo, fu accusato e incarcerato con tutta la sua famiglia…ma le morti proseguirono e la luna fu sempre velata di rosso. Nell'estate del 1765, Antoine de Beauterne, archibugiere del re, fece strage di lupi. Nel dicembre delle stesso anno la bestia, imperterrita, riprese ad uccidere e la sua fame pareva non placarsi mai. La famiglia Chastel fu liberata, e Jean, padre di Antoine, fece benedire il suo fucile e tre proiettili ottenuti fondendo delle medaglie con il volto della Madonna. Il 19 giugno 1767, dopo una battuta di caccia a cui parteciparono centinaia di persone, Jean Chastel uccise un enorme lupo nero e le morti cessarono. Era dunque la Bestia? Il mistero permane…com'è noto per annientare un lupo mannaro non basta un fucile benedetto… In Europa, il terrore dei lupi mannari assunse dimensioni epidemiche tra il '500 e il '600. Era l'epoca della caccia alle streghe, e in tanto furore di repressione antidiabolica anche molti (presunti) lupi mannari furono condannati al supplizio del rogo (dopo aver subito indicibili torture). Peter Stump, giustiziato in Germania nel 1598, confessò di aver ricevuto dal demonio il potere di trasformarsi in lupo. Per 25 anni, Stump si era spesso nutrito di carne umana, uccidendo centinaia di persone, tra donne e bambini, compreso il suo stesso figlio! Nella Francia dell'epoca, il principale esperto di lupi mannari era l'implacabile giudice Henry Boguet che operava in Borgogna. Fu lui a mandare al rogo Gilles Garnier, assassino di bambine noto come "l'eremita di St. Bonnot" e un'intera famiglia di licantropi, I Gandillion, che anche chiusi nella cella ululavano e camminavano a quattro zampe. Purtroppo I metodi del giudice Boguet erano quelli del suo tempo, le confessioni erano estorte con la tortura e ai poveri imputati non venivano offerte troppe possibilità, l'accusato non aveva altra scelta che la confessione. Così una certa Claudia Gaillard fu condannata a bruciare viva solo perché un testimone aveva visto un lupo senza coda uscire dalla foresta dove lei era entrata pochi minuti prima. Diverso fu il caso di Jean Grenier, un pastore di 13 anni che si vantava di trasformarsi in lupo e di uccidere in quella forma cani, pecore e bambine. In considerazione della sua giovane età e degli evidenti sintomi di idiotismo, nel 1603 il giudice Dassis lo condannò alla prigionia perpetua in convento. Fu una decisione rivoluzionaria. Il demonio non centrava nulla, dichiarò Dessis, Jean Grenier soffriva di una malattia della mente…la licantropia. (Durante questo periodo di "repressione lupesca" sfuggivano difficilmente al pregiudizio religioso I malati di ipertricosi. Gli affetti da questa rarissima malattia genetica (uno su un miliardo) hanno abbondanza pilifera su tutto il corpo, eccetto le labbra e gli occhi. Lo sfortunato assomigliava ad una specie di cane, o lupo, o comunque più alla bestia che all'uomo, figurarsi se non c'era lo zampino del male…).

Fonte: I figli della notte
 
Top
8 replies since 17/3/2008, 20:06   482 views
  Share