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Gilles de Rais

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Madiele
view post Posted on 2/11/2008, 18:10 by: Madiele




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Gioventù [modifica]
Gilles de Rais fu un bambino di brillante intelligenza, con spiccate capacità nell'apprendimento del latino. A soli undici anni rimase orfano di entrambi i genitori (la madre morì di malattia ed il padre ucciso da un cinghiale durante una battuta di caccia), e fu affidato al nonno materno, Jean de Craòn. Nel 1420 visse alla corte del Delfino Carlo, futuro Carlo VII. Jean de Craòn provò a farlo sposare con Jeanne de Paynol, una ricca ereditiera, ma senza successo; fu un fallimento anche il tentativo di matrimonio con Beatrice de Rohan, nipote del duca di Bretagna. Infine riuscì nell'intento di accrescere le ricchezze di Rais facendogli sposare un'altra ereditiera, Catherine de Thouars, dopo averla rapita.


Carriera militare [modifica]

Lo stemma di Gilles de Rais.Dal 1427 al 1435, Rais fu comandante nell'esercito reale e prestò servizio anche durante le campagne di Giovanna d'Arco contro gli inglesi. Nel 1429, appena venticinquenne, si guadagnò il titolo di Maresciallo di Francia in seguito alla strepitosa vittoria riportata dai francesi nella battaglia di Patay contro le truppe inglesi.


La decadenza e la dissolutezza [modifica]
Morto il nonno, nel 1432 ereditò un'immensa fortuna, accumulata dal suo avo con estrema rapacità e destrezza, cui si aggiungevano le ricchezze dei de Rais e quelle della moglie, ritrovandosi così ad essere uno degli uomini più ricchi del suo tempo. Ritiratosi dal servizio militare, iniziò a spostarsi da un castello all'altro nei suoi domini, dandosi ad una vita opulenta e raffinata, finanziando spettacoli teatrali e dissipando il suo notevole patrimonio, fino ad essere costretto ad intaccare la sua ricchezza svendendo alcuni possedimenti. Fu in quel periodo che, per cercare di ritrovare la fortuna, pare cominciasse ad interessarsi all'occulto, motivo per cui affidò al suo cappellano, Eustache Blanchet, il compito di procacciargli alchimisti ed evocatori di demoni. Fu proprio questi a recarsi in Toscana, terra a quell'epoca di grandi innovazioni, e ad incontrare a Firenze Francesco Prelati, un giovane monaco spretato aretino dedito all'occultismo, che assoldò e portò con sé in Francia nel 1439. Nel frattempo Gilles de Rais, ingannato più volte da lestofanti ed imbonitori che ne mettevano a nudo l'ingenuità e la credulità, aveva continuato a sperperare forti somme di denaro nel tentativo di ottenere la pietra filosofale per recuperare le proprie ricchezze. Prelati, invece, convinse Rais che avrebbe potuto mantenere ricchezze e potere solo sacrificando esseri innocenti ad un demone chiamato "Barron", nome inventato dallo stesso Prelati giocando sul titolo nobiliare di Rais. Questi in effetti non era nuovo all'uccisione di bambini e adolescenti maschi, pratica che aveva iniziato nel 1432 per soddisfare il suo sadico piacere sessuale. In questa attività era sempre stato aiutato dal fedele valletto Étienne Corillaut, detto "Poitou", che gli procurava i ragazzini spesso comprandoli per un tozzo di pane da famiglie di disperati.


Il processo e la condanna [modifica]
Il 15 maggio 1440, Rais rapì un giovane prelato di nome Jean le Ferron, fatto che indusse il vescovo di Nantes ad indagare sui suoi crimini passati. Dopo la liberazione di Le Ferron, nell'autunno dello stesso anno Rais fu arrestato ed il 13 ottobre cominciò il processo, basato su quarantanove capi d'accusa.

Il de Rais, con arroganza e violenza inizialmente accusò i propri inquisitori di volerlo processare per sottrargli le sue ricchezze, quindi, sotto minaccia di tortura, confessò tutto. La confessione dei suoi misfatti, una volta trascritta, fece inorridire a tal punto i giudici, che i passi più espliciti non furono contemplati tra le prove. Secondo la confessione, de Rais avrebbe più volte mutilato, violentato ed ucciso dei ragazzi; avrebbe poi mozzato loro le membra e la testa insieme ai suoi complici, per poi giudicare quale fosse "la più bella" ed offrirla a Satana. Quante siano state le sue vittime non si sa esattamente, essendo stata bruciata la maggior parte dei cadaveri, ma il numero dovrebbe aggirarsi tra le 80 e le 200; egli preferiva comunque gli individui maschi che avessero tra i sei ed i diciotto anni. Il 26 ottobre de Rais, insieme ai due servitori e complici, Henriet Griart e Poitou, fu giustiziato mediante l'impiccagione e il rogo, ma non prima di ricevere l'assoluzione dai peccati commessi da parte di un sacerdote: il nobile, infatti, era riuscito a commuovere la curia con la sua profonda contrizione.
 
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5 replies since 2/11/2008, 02:52   259 views
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