World of Werewolf

Hati

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.mormorante.
view post Posted on 24/8/2009, 12:42





Mi è sembrata interessante la figura di Hati solo accennata nel 3d di Fenrir, così ho pensato di fare una piccola ricerca sulla wiki, ecco il risultato:



Nella mitologia norrena, Hati (pieno di odio) era un lupo, che inseguiva Máni (la Luna), attraverso il cielo ogni notte. le eclissi lunari si verificavano quando lui arrivava quasi a prenderla. Suo fratello, Sköll, inseguiva Sól, il Sole.

Il suo cognome era Hródvitnisson, menzionato sia nel Grímnismál che nel Gylfaginning, il quale indica che era figlio di Fenrir, giacché uno dei suoi nomi alternativi era Hródvitnir ("lupo famoso"). La madre di Hati è una gigantessa, il cui nome non è noto ma è citata nel Völuspá e nel Gylfaginning, la quale abitava a est di Miðgarðr, nella foresta di Járnvid ("bosco di ferro"). Snorri afferma che questa gigantessa ebbe molti figli, tutti lupi, incluso Mánagarmr, che anticamente era identificato come Hati. Da questa fonte è anche presunto che Sköll sia il fratello di Hati.


L'ho trovato più interessante del fratello perchè lo scopo di Hati è quello di divorare la Luna.


A voi, sperando che insieme si possa approfondire l'argomento visto che la wiki racconta poco :P
 
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Madiele
view post Posted on 26/8/2009, 23:10




Ho un bellissimo disco di pagan black dei managarm, ma tolto questo ti dirò di più nei prossimi giorni
 
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Hati95
view post Posted on 17/1/2012, 23:01




In quanto a Fenrir, le profezie lo dicevano destinato a provocare in futuro gravi sventure e, addirittura, che sarebbe divenuto l'uccisore di Óðinn. Ma gli dèi avevano tale rispetto per le loro dimore e i loro santuari, che mai avrebbero voluto macchiarle col sangue del lupo. Così salvarono la vita a Fenrir e permisero che venisse allevato nell'Ásgarðr.

3 - L'INCATENAMENTO DI FENRIR
L'incatenamento di Fenrir
Illustrazione (1909) di Dorothy Hardy.
a crescendo, il lupo Fenrir divenne una belva enorme e feroce, tanto che solo Týr aveva il coraggio di avvicinarsi per porgergli il cibo. Gli Æsir cominciarono ad averne paura, ben conoscendo le tremende profezie che lo riguardavano. Decisero infine di incatenarlo per impedirgli di nuocere.

Gli Æsir forgiarono allora una catena resistentissima, che chiamarono Lǿðingr. Ma come avvicinare Fenrir il tempo necessario per poterlo legare? Urgeva uno stratagemma. Così mostrarono apertamente al lupo la catena e gli proposero, per sfida, di provare la sua forza contro di essa. Il lupo osservò la catena e non gli parve al di là delle proprie forze. Si lasciò legare. Poi, con un minimo sforzo, spezzò Lǿðingr e si liberò.

Ma gli Æsir non si diedero per vinti. Forgiarono una seconda catena, più resistente della prima, e la chiamarono Drómi. La portarono al lupo, proponendogli di provarla, e dissero che avrebbe avuto grande fama se avesse dimostrato di potersi liberare anche da una catena fatta con tanta maestria. Fenrir la annusò. Gli parve piuttosto resistente, ma era anche vero che la sua forza era assai cresciuta da quando aveva spezzato Lǿðingr. Del resto, rifletté, non si otteneva alcuna fama senza affrontare i pericoli. Si lasciò incatenare. Poi si scosse, scalciò, si agitò e i frammenti della catena volarono intorno. Così, fuggì da Drómi.

Da allora esiste il detto «liberarsi di Lǿðingr» o «sfuggire da Drómi» per dire che ci si libera da qualcosa di eccessivamente gravoso.

4 - LA MANO DI TÝR

opo questi fatti, gli Æsir temettero che non esistesse un modo per legare Fenrir. Óðinn mandò allora Skírnir, il messaggero di Freyr, giù nello Svartálfaheimr, presso certi abilissimi nani, perché forgiassero una nuova catena. Questi gli consegnarono un laccio chiamato Gleipnir. Era sottile e morbido come un nastro di seta, ma pressoché impossibile da spezzare. Era fatto di sei cose: rumore di gatto, barba di donna, radice di roccia, tendini d'orso, respiro di pesce e latte (o saliva) di uccello. Ed è infatti questa la ragione per cui, da quel giorno, alla donne non crebbe più la barba, il balzo del gatto non fece più alcun suono e non vi furono più radici sotto le rocce.


Týr e Fenrir
Illustrazione (1911) di John Bauer.
Quando Gleipnir fu portato agli Æsir, essi ringraziarono Skírnir per il suo servigio. Poi si recarono al lago Ámsvartnir, sull'isolotto di Lyngvi, e, convocato Fenrir, gli mostrarono il laccio e gli proposero di provare a spezzarlo, avvertendolo che era assai più resistente di quanto non apparisse dalle suo aspetto. Gli dèi se lo passarono l'un l'altro, provandolo con la forza delle proprie mani, ed esso non si strappò. Si dissero tuttavia sicuri che il lupo vi sarebbe riuscito senza sforzo.

— Non otterrò alcuna gloria facendo a pezzi un laccio così sottile — considerò Fenrir. — Ma se è resistente come dite, allora vuol dire che è fatto con malizia e inganni, e non legherà mai le mie zampe.

— Spezzare questo nastro di seta sarà uno scherzo, per te che sei riuscito a frantumare robuste catene di ferro! — risposero gli Æsir. — Ma non temere. Se non riuscirai a liberarti da una striscia così sottile, non ci farai più alcuna paura, e quindi ti libereremo.

— Io credo che, se non riuscissi a liberarmi, passerebbe molto tempo prima che veniate in mio soccorso — disse il lupo. — Sono contrario a essere legato con questo nastro. Tuttavia non mi sono mai tirato indietro di fronte a una sfida. Piuttosto, invece di sfidare il mio coraggio, ché qualcuno di voi metta piuttosto la sua mano nelle mie fauci a garanzia che tutto ciò sia fatto senza alcun inganno.

Gli Æsir si guardarono l'un l'altro, e nessuno voleva assecondare la richiesta di Fenrir. Ma poi avanzò Týr e stese coraggiosamente la mano destra tra i denti del lupo. Fenrir venne legato e cominciò a cimentarsi. Ma più forte si scrollava e scalciava, più forte Gleipnir si stringeva attorno al suo corpo, finché il lupo venne ridotto all'impotenza. Allora tutti gli dèi risero. Tranne Týr, che perse la mano.

5 - UNA SPADA TRA LE ZANNE
Quando gli Æsir si avvidero che Fenrir era completamente immobilizzato, presero la corda che spuntava dal nastro, chiamata Gelgja, e la legarono attorno a un pesante macigno, detto Gjöll, che stava piantato nel suolo. Poi presero una grossa pietra, chiamata Þviti, e la utilizzarono come picchetto, conficcando il macigno nelle profondità della terra. Durante tutta l'operazione, il lupo spalancava le fauci, tentando di azzannarli. Perciò gli dèi gli infilarono in bocca una spada, con l'elsa contro la mascella inferiore e la punta contro il palato, costringendolo a tenere le fauci spalancate. Quindi se ne andarono e lo lasciarono lì.

Da allora, Fenrir ulula orribilmente e dalla sua bocca esce un rivolo di bava mista a sangue, che scorre lontano e forma il fiume Ván. Egli resterà così fino al ragnarök.


preso da :http://bifrost.it/GERMANI/4.Lestoriedeglidei/04-FiglidiLoki.html

Hati è suo figlio
È il lupo che corre nel cielo, precedendo il carro di Sól. Nel ragnarök è destinato a sbranare la luna.

MITOLOGIA
MITI
È figlio del lupo Hróðvitnir (Fenrir).
Fu probabilmente allevato in Járnviðr, insieme agli altri lupi, dalla vecchia strega che là risiede.
Corre in cielo precedendo il carro di Sól.
Alla fine del tempo, è destinato a divorare la luna.


preso da :http://bifrost.it/GERMANI/Schedario/Hati.html

 
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