World of Werewolf

Non solo lupi... cos'è quel sentore nell'ombra...

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Nul
view post Posted on 3/6/2010, 01:20




In tutte le culture esistono "Miti è leggende", quindi perchè non dirceli? ognuno avrà sentito storie, leggende, miti, anche leggende urbane riguardanti creature notturne (magari evitiamo cose simil "alligatori in città" e "Mio cuggggino mi ha detto chè", ma cerchiamo di raccontare e di tramsettere cose da noi vissute o almeno sentite che hanno una parvenza realistica) e simili, sia esse appartenute alla leggenda storica del luogo che alla tradizione dei nonni e degli avi, o anche sentite ma che pargano realistiche....

Noi siamo i creatori delle leggende che incanteranno coloro che verranno dopo, no? ^^" quindi sotto con le "storie oscure"!
 
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‡ Fenrir ‡
view post Posted on 22/6/2010, 22:23




Leggenda del Lupo, del Pecoraio e del Castagno della Madonna
(M. Amiata)

... il castagno della Madonna è... su... verso la Montagna."Raccontano i vecchi che un povero pastorello, trovandosi solo con le pecore per quelle alture, udì l'urlo di un lupo affamato. Impallidire, sentirsi diacciare il sangue nelle vene, pensare che via di salvezza non c'era, vedersi già azzannato e sbranato dalla bestia inferocita e raccomandar l'anima a Dio, fu cosa di un istante per il pastorello. Chiamò a raccolta, con lo zufolo, il gregge e, così tremante e pregante, si raccolse con le miti bestiole al tronco di un grosso castagno, che aveva già copia di fronde. L'urlo si avvicinava, e il lupo non tardò a comparire, con un balzo, da un greppo: aveva sentito chi sa di dove l'odore della carne e, con l'istinto del fiuto, era in pochi salti venuto al luogo ove poteva sfamare la fame vorace.Quando fu in vista del pastore e del gregge, sostò un momento, anelante, con le fauci spalancate, la lingua fuori, gli occhi gialligni e lucenti, come per sincerarsi della bella preda che gli si offriva senza contrasto; e, con un nuovo urlo famelico fece l'atto di spiccare un altro salto: era la morte sicura per il pastorello e le pecore.In quel mentre, però, che succede?Tutti i rami frondosi del castagno improvvisamente si curvano fino a toccare la terra e formano una cupola folta, nascondono e proteggono il piccolo pastore e le pecore.Il lupo urla più che mai famelico e inferocito, e si aggira spaventosamente intorno alla cupola misteriosa che gli impedisce di sbramar la fame.Dà l'assalto, ma le sue zampe non possono aprire il varco nell'intrico denso di rami e foglie: morde, strappa, ma la sua rapina si annienta contro il prodigio del cielo. Infine, stremato di forze, estenuato dalla vana rabbia e più dalla real fame, si allontana.Allora i rami del castagno si rialzano, tornano come prima; e il pastorello e il gregge, sani e salvi, possono riprendere il sentiero della discesa per ritornare alla capanna e all'ovile.

"Da G. Galletti, nel Monte Amiata. Saggio di letteratura popolare.

Fonte


 
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*Lis&siL
view post Posted on 25/6/2010, 10:01




mmm penso che Nul facesse riferimento ad esperienze personali, non a miti da incollare...credo..! O.O
 
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‡ Fenrir ‡
view post Posted on 25/6/2010, 10:03




Ah! Scusate, non avevo letto bene! XD
 
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Nul
view post Posted on 26/6/2010, 18:42




Ragione Liz, non preoccuparti Fen, a tutti capita di sbagliare ;)
 
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*Lis&siL
view post Posted on 28/6/2010, 12:54




Caspita, io non ho nessun mito ganzo da raccontare o che mi sia stato raccontato... O__O Sarà che il posto in cui vivo è troppo... "cristiano".... <.<
 
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artenair
view post Posted on 12/7/2010, 14:09




Uh, bel topic,da me ci sono un mucchio di leggende, ve ne racconto una che non è tanto una leggenda, quanto forse un ricordo "annebbiato" dalla paura che mi ha narrato mia madre. E' un'esperienza che ha fatto lei da piccola ... Pertanto tutto ciò che vi narrerò (assumo il tono saggio) è assoltamete reale, anch le descrizioni dei luoghi, che poi sono quelli dove abito... ovviamente non posso fare nomi e cognomi, se per caso il lupo mannaro leggesse questa storia e si riconoscesse non vorrebbe i diritti d'autore? Si, il mannaro in questione è vivo, ma non sta più in paese...
ehm ehm...

Il lupo minario di Oppido


Oppido Mamertina è un paesino minuscolo alle pendici dell’Aspromonte, una cosina da niente, agglomerato di case attorniato da uliveti antichissimi, grandi come gli alberi delle foreste tropicali, che si perdono all’orizzonte. Tutto uguale, per miglia e miglia, si vedono solo le chiome di un colore verde-grigiastro, fitte, e quei tronchi enormi, mastodontici, contorti, con profonde cavità che, se guardate all’imbrunire, quando la luce scema e cade lentamente oltre l’orizzonte, sembrano occhi e bocche di creature spettrali. Ed è proprio questo il teatro ideale per quello che chiamano “l’attacco del lupo minario”.
Si narrava un tempo che, nelle notti di luna piena, strani uomini si aggirassero furtivi per i boschi, come i briganti, o per le campagne, urlando come lupi impazziti e assalendo i cani e gli uomini.
Da tempo, però, più nessuno aveva udito parlare del “lupo minario” e sebbene la leggenda non fosse caduta nell’oblio, gli uomini non stavano più attenti come una volta a non uscire durante le notti di plenilunio o a portarsi dietro il fucile … e poi i tempi erano cambiati, non ci credeva più nessuno.
Finché un giorno non proprio bello si iniziò a vociferare di un uomo che aveva contratto una strana malattia che lo faceva soffrire terribilmente di picchi ormonali e contrazioni nervose mensili. La notizia fece il giro del minuscolo paese in un batter di ciglia, ma nessuno fece caso a questa diagnosi, forse perché nessuno era in grado di capire cosa questo significasse.
Ma c’era un uomo, un ebanista o un falegname (qui arriva la memoria e non posso certo chiedere adesso che lavoro facesse), che a quanto pare era venuto a conoscenza del segreto di questa persona la quale soffriva di non precisati “picchi ormonali”. Eh si, il falegname e il povero malato erano amici e vivevano anche vicini, a neppure una strada di distanza.
Una gelida notte d’inverno, proprio una notte di plenilunio, la famiglia del falegname fu svegliata da una serie di orribili gemiti e lamenti. Non erano normali, troppo acuti, e pareva proprio la voce di qualcuno che avesse bisogno d’aiuto. Proprio in quel periodo c’erano stati dei lavori di ristrutturazione nella stradina adiacente alla casa del falegname, che come al solito era sprofondata a causa dell’abbondanza delle precipitazioni invernali, e alcune persone cedettero che probabilmente qualcuno, un sonnambulo magari, era inciampato negli attrezzi lasciati lì dagli operai e caduto in una fossa.
Insomma, era facile cadere, la stradina era corta e stretta fra due filari di case, quasi cava sotto, come tutto il resto del paese, e le buche e le rientranze non si contavano.
Tutta la famiglia al completo, anche i bambini, uscì in pigiama a vedere cosa stesse accadendo, ma il falegname li superò e disse loro di entrare dentro con un certo zelo, come se avesse paura. I bambini obbedirono immediatamente, ma non prima di aver visto un uomo completamente nudo e villoso che urlava come un matto proprio dentro il fosso davanti a casa loro, cercando di uscire.
Un uomo normale avrebbe potuto anche farcela da solo, il fosso non era abbastanza profondo da imprigionare una creatura senziente nel pieno delle sue facoltà, ma quell’uomo nudo sembrava in preda al panico o ad atroci dolori, i muscoli gonfi sotto la pelle e le dita sanguinanti che cercavano di graffiare la parete che invece avrebbero dovuto usare come appiglio per uscire.
Per un istante parve quasi che l’uomo si voltasse verso di loro, verso i bambini, e gli ringhiasse contro, proprio come avrebbe fatto un cane selvatico, ed i suoi lineamenti erano malvagi e sofferenti insieme, le labbra ritratte sulle labbra a mostrare i saldi denti giallastri.
Il falegname, con sprezzo del pericolo, aiutò il pover’uomo a uscire dalla fossa, ma il resto non fu visto dalla famiglia e nessuno saprà mai raccontare come andò a finire, perché persino colui che era caduto nel fosso non serbò mai alcun ricordo di quella strana notte. Tuttavia, si dice, da allora l’uomo “malato” fu sottoposto ad una serie di cure da un dottore di Gioia Tauro. E nessuno osò più dire che i “lupi minari” non esistono, anche se la concezione che i giovani hanno di questi mostri è cambiata radicalmente.


ps. il falegname (o ebanista, come dice la mia mamma) è mio nonno. La strada dove è capitato il fatto è quella dove abito io e posso confermare il fatto che è sempre ridotta male, specie in inverno.
Del "lupo minario" non posso dirvi niente,purtroppo.
Ah, e scusate se la storia non fa per niente paura, ma come si fa a creare una buona atmosfera in una decina di minuti? Io ci ho provato...

Edited by artenair - 12/7/2010, 15:27
 
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erasmoasciol
view post Posted on 15/7/2010, 10:16




io purtroppo non conosco storie tanto eclatanti sul lupo mannaro specie nella mia zona. ci sono varie storie su creature strane come l"aurio", un serpente con la testa di bambino, oppure il "mazzamaurieglio" un bambino tutto vestito di rosso che appare in sogno o alle persone stanche per fargli i dispetti... ma niente di che.
solo una volta una signora anziana mi ha raccontato che esisteva un licantropo dove vivevo io e che ogni notte di luna piena questo tizio andava giù ad vicolo buio (del quale posso confermare l'esistenza) e ritornava direttamente il giorno dopo con tutti i vestitii lacerii
 
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*Lis&siL
view post Posted on 15/7/2010, 13:35




Bellissimo racconto artenair!!! Davvero stupendo! Sono curiosa di leggerne altre!

CITAZIONE
io purtroppo non conosco storie tanto eclatanti sul lupo mannaro specie nella mia zona. ci sono varie storie su creature strane come l"aurio", un serpente con la testa di bambino, oppure il "mazzamaurieglio" un bambino tutto vestito di rosso che appare in sogno o alle persone stanche per fargli i dispetti... ma niente di che.

Anche qui non c'è granchè, più che altro si tratta di storie religiosesu San Francesco, che si dice sia passato di qui più e più volte etc...
 
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erasmoasciol
view post Posted on 15/7/2010, 14:16




comnq dovresti esserne fiera... anche al mio paese è passato santo erasmo morto poi martire a formia...
cmnq ho letto la storia del lupo di gubbio e non ho capito una cosa: san francesco era un lupo mannaro o ha esorcizzato un lupo mannaro o nessuna delle due?
 
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artenair
view post Posted on 16/7/2010, 14:54




ha esorcizzato un lupo mannaro, per l'appunto il famoso lupo di gubbio, spauracchio dei contadini della zona, bestia incontrollabile che solo un santo avrebbe potuto esorcizzare...
 
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erasmoasciol
view post Posted on 16/7/2010, 15:22




aaaa ecco non avevo capito perchè ho letto l'articolo del forum dove diceva che le risa di san francesco si mescolavano con quelle del lupo... ho interpretato male la frase
 
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TheWolfmanstein
view post Posted on 1/8/2012, 21:40




CITAZIONE (erasmoasciol @ 15/7/2010, 15:16) 
al mio paese è passato santo erasmo

Nel mio non è passato nessun santo, nella nostra città ha alloggiato solo per 2 mesi Garibaldi.
 
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12 replies since 3/6/2010, 01:20   417 views
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