World of Werewolf

Etologia Licantropica: il lupo da essere divino a compagno del maligno

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erasmoasciol
view post Posted on 15/7/2010, 10:53





Un ululato nella notte, da sempre, lugubre canto del lupo alla luna, evoca nello uomo emozioni ambivalenti: terrore ancestrale e struggente malinconia. E ambivalente è sempre stato il rapporto tra l'uomo e il lupo, da una parte terribile nemico, dall'altra animale sacro o addirittura divinità e oggetto di culto. Nell'antico Egitto il dio-lupo Ap-uat esercitava le funzioni di psicopompo, traghettava cioè nell'altro mondo le anime dei morti; in suo onore si praticavano riti cannibaleschi. Nella mitologia nordica I lupi Freki e Geri sono compagni di Odino, mentre il terribile Fenrir, figlio del dio del male Loki, è destinato a divorare l'intero universo nella battaglia finale, il Ragnarok. Più positive dei tenebrosi lupi nordici sono le divinità lupesche dei Celti e dei Greci, legati agli dei della luce Balen e Apollo (Lukos, la parola greca per lupo, ha la stessa radice di luke, luce). Apollo fu partorito da Latona, che aveva assunto sembianze di lupa, e per questo Argo era chiamato Apollo Liceo e aveva potere sui lupi. Positivo è anche il rapporto con il lupo dei Romani antichi: a parte la lupa nutrice di Romolo e Remo, il 15 febbraio si svolgeva la cerimonia dei Lupercali, in onore del dio Luperco (versione romana di Pan), nel corso della quale il sacerdote, vestito da lupo, passava un coltello bagnato di sangue sulla fronte di due adolescenti; questo aspetto della cerimonia era probabilmente derivato da un originario sacrificio umano. Luperco era il protettore delle greggi e il rito era stato ereditato dai Sabini (antenati rurali dei Romani). I Sabini identificavano se stessi nel lupo, animale in cui riconoscevano le caratteristiche originarie di guerrieri e cacciatori. Per I popoli che vivevano di caccia il lupo era un rivale, predatore che si nutriva delle stesse prede, competitore che occupava la stessa nicchia ecologica. Quindi, per avere fortuna nella caccia, bisognava ingraziarsi il lupo, ottenere rispetto e protezione. Ecco dunque il lupo divenire spirito protettore e totemico, addirittura antenato della stirpe, per popoli disparati come I citati Sabini, I Daci, I Germani, I gli Eschimesi, I Mongoli (Gengis Khan si diceva discendente del grande Lupo Grigio) e molte tribù indiane d'America. I Pawnee, ad esempio, chiamavano se stessi lupi, e quando andavano a caccia vestivano pelli di lupo e adottavano nei confronti delle mandrie di bisonti le stesse tecniche di caccia dei lupi. Ma non esistono solo lupi mannari, ma una folta schiera di mannari (were-animal). La metamorfosi dell'uomo in animale non riguarda infatti solo il lupo, esistono altri animali mannari: Nei paesi nordici (America del nord, Europa, Siberia), il lupo divide l'onore con l'orso: I terribili berserkir erano indomabili guerrieri vichinghi invasati dallo spirito dell'orso. In Africa, dove il lupo non gode di tanto onore, ci si trasforma in iene, leoni, leopardi. I peggiori casi di licantropia rituale sono avvenuti in Africa nel nostro secolo, nel corso di guerre tribali. Negli anni Trenta, gli Anyoto, uomini leopardo del Congo, commisero omicidi rituali con cannibalismo, negli anni Cinquanta in Tanzania, un villaggio fu massacrato da uomini mascherati con pelli di leone; nello stesso periodo, durante la guerra per l'indipendenza del Kenya, agirono in quel paese I feroci uomini-leopardo, I Mau-Mau. Ci sono poi le più svariate versioni: Ferocissimi cinghiali mannari nel centro Europa, volpi mannare nelle tradizioni giapponesi e persino cattivissimi e irascibili tassi mannari. Storie e scritti contemporanei, videogiochi e manuali di giochi di ruolo poi ne danno veramente le più fantasiose e distorte interpretazioni e varianti. Al culto degli animali è associata la credenza nella metamorfosi. Gli sciamani delle tribù siberiane o nord Americane hanno il potere di trasformarsi nell'animale totemico della tribù. Quando lo sciamano, il guerriero (nel caso degli ulfhednar vichinghi) o il cacciatore (nel caso dei Pawnee) si travestono da lupi, "diventano" lupi, assumono le caratteristiche di forza, coraggio e velocità dei lupi. Per le culture primitive non esiste differenza tra mito e realtà, tra sogno e veglia: travestirsi da lupo o sognare di essere lupo equivale ad una vera metamorfosi. La trasformazione in lupo mannaro (o in altri animali mannari) trae dunque origine dai riti religiosi arcaici delle comunità dei cacciatori. L'essere bestia è originariamente una figura benigna, ma quando assume una valenza malvagia? Passando da un'economia basata sulla caccia a una basata sull'allevamento del bestiame, alcuni popoli mantengono, come abbiamo visto per I Romani e I Sabini, riti propiziatori in onore del lupo, per ingraziarsi il predatore delle greggi. Il lupo è sempre venerato, ma inizia ad essere temuto. "Toccato per così dire nel portafoglio", il pastore comincia a denigrare il lupo, su cui vengono proiettate caratteristiche negative umane, come la cattiveria e la crudeltà. La bestia viene degradata dalla religione alla superstizione, anche se l'ex animale sacro conserva comunque una terribilità soprannaturale. Lupus in fabula: quando si parla del diavolo, ecco che spunta la coda. La definitiva demonizzazione del lupo avviene nel nostro caro e amato medioevo, quando il Cristianesimo (per cui solo l'uomo, tra le creature viventi è fatto a immagine di Dio) ne fa praticamente un inviato del diavolo sulla terra (parziale eccezione è "l'animalista S. Francesco, a cui si deve la famosa conversione del "lupo cattivo" di Gubbio). Nascono storie di lupi che attaccano uomini dilaniandoli anche nelle loro case. Oggi le chiameremmo "leggende urbane", vale a dire quelle dicerie irrazionali e senza base logica che però vengono considerate universalmente vere, per ragioni psicologiche profonde. La più famosa e ripetuta storia di lupi cattivi è quella della slitta russa inseguita da branchi di lupi famelici…fatto tanto spesso raccontato ma mai accaduto. Ancora più feroci e spaventevoli di questi "lupi cattivi" sono gli uomini trasformati in lupi. La metamorfosi, che nelle culture primitive era un rito nobilissimo di fusione tra l'uomo e l'animale divino, diventa per la cultura cristiana medioevale la forma più bassa di degradazione, l'abbassarsi al livello della Bestia, ossia del diavolo. Il lupo mannaro non è più un sacerdote impegnato in un rito sacro, ma uno stregone che allaccia rapporti col demonio…quindi un vero mostro! Dal medioevo fin quasi ai nostri tempi, gli assassini più feroci, da Gilles de Rais e Jean Grenier (antenati dei nostri serial killers), o divoratori di cadaveri come l'ottocentesco sergente Bertrand, furono considerati lupi mannari. Loro stessi si ritenevano tali ed erano convinti di trasformarsi in Bestie quando commettevano I loro efferati delitti. Tale convinzione toglieva loro ogni inibizione e liberava I loro impulsi sadici e omicidi. Come abbiamo visto a proposito della trasformazione di Licaone e dei riti Lupercali, la credenza nel lupo mannaro è legata anche strettamente al terribile tabù del cannibalismo, pratica a cui indulgevano gli assassini citati. Per poter mangiare I propri simili, questi uomini predatori di altri uomini dovevano autoconvincersi di essere diventati delle bestie, ossia dei lupi. Una forma di schizofrenia definita licantropia, melanconia canina o morbo lupino. Le allucinazioni erano dovute a misture di droghe e veleni (nel '500, lo scienziato Gerolamo Cardano provò le famigerate "ricette lupesche"…non si trasformò in lupo, ma tenne una relazione del suo "viaggio" -oggi diremmo TRIP- allucinogeno). Visioni ottenute tramite cerimonie religiose (sabba compresi), perversioni patologiche (omicidio in serie, sadismo, cannibalismo…), infezioni di rabbia canina, errori giudiziari durante la caccia alle streghe nel '500/'600 e altro ancora fanno sì che ci chiediamo se I lupi mannari non siano veramente esistiti. Più brutale del vampiro, decisamente più solido del fantasma e, a differenza di loro, sanguignamente vivo, il lupo mannaro incarna l'aggressività della razza umana privata di ogni inibizione morale e religiosa. Non è l'inoffensivo licantropo che ulula alla luna come un lupo vero…è il "lupo cattivo" della fiaba. E' il guerriero-lupo, è il nazista che aggredisce gli ebrei, è il serial killer... Il suo lato malvagio e bestiale non è quello lupesco, ma quello umano! Come diceva il filosofo Hobbes: Homo, homini lupus. E' l'uomo il vero predatore del suo simile!

 
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artenair
view post Posted on 15/7/2010, 13:29




veramente interessante, proprio ora sto sfruttando quello che hai scritto...
 
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erasmoasciol
view post Posted on 15/7/2010, 14:13




meno male sono contento di dare una mano x il tuo romanzo... a proposito poi ho letto e ti volevo fare proprio i complimenti mi piace moltissimo sia la storia sia le descrizioni... veramente brava!!
 
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‡ Fenrir ‡
view post Posted on 15/7/2010, 14:41




Hanno sbagliato, il nome esatto è Berserkr, e indossavano pelli di orsi quando combattevano e ciò li iinfondeva il coraggio e la potenza di un orso. Comunque è davvero interessantissimo.

Erasmo, il licantropo è anche saggezza.
 
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erasmoasciol
view post Posted on 15/7/2010, 14:50




giusto hai ragione lo aggiungo subito... grazie
 
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*Lis&siL
view post Posted on 22/7/2010, 09:37




Che bastardo di un pastore!
 
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erasmoasciol
view post Posted on 22/7/2010, 10:06




scusa quale pastore?
 
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*Lis&siL
view post Posted on 27/7/2010, 12:54




mm non ricordo più! XD Comunque dovrebbe citare un pastore da qualche parte, un pastore molto cattivo!
 
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TheWolf_011
view post Posted on 2/2/2013, 12:24




O.o
 
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8 replies since 15/7/2010, 10:53   647 views
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