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Ulfedhnar

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‡ Fenrir ‡
view post Posted on 6/10/2010, 20:26 by: ‡ Fenrir ‡




Il furore nelle popolazioni antiche

I Berserkr (lett. Camice d'Orso) e i loro corrispettivi lupini meno conosciuti Ulfhednar (lett. Teste di Lupo) appartenevano a delle particolari confraternite militari germaniche. Questi simpatici e gioviali figuri erano soliti recarsi in battaglia seminudi, con lo scudo come unica protezione ed indossando la pelle del loro animale totemico (lupo od orso che fosse). Durante il combattimento i Berserkr e gli Ulhednar erano presi da un'estasi mistica alla quale i popoli di cultura latina diedero il nome di "furor": nel parossismo precedente allo scontro ringhiavano, ululavano e bramivano, mordendo il bordo dello scudo, e nella mischia dimostravano una forza disumana, non avveritvano il dolore delle ferite e massacrando indistintamente tanto i nemici che i loro alleati.
Ora: la tesi di una forma di epilessia non può essere assolutamente presa in considerazione, poichè un epilettico in crisi solitamente è già abbastanza impegnato a non ammazzarsi da solo inghiottendosi la lingua per poter arrecare danni agli altri,essere poi un guerriero d'eccezione figuriamoci.

Si è ipotizzato che i guerrieri totemici dei Germani prima della battaglia assumessero delle droghe, precisamente un derivato dell'Amanita Muscaria mescolato alla birra.
L'Amanita Muscaria mangiata in insalata non è esattamente la cosa più salutare del mondo, visto che provoca lesioni epatiche (distrugge il fegato), ma trattata a dovere (assumendone solo la cuticola essiccata) è un potente allucinogeno e stimolante ed il suo valore tossico è notevolmente ridotto.
La spossatezza nella quale sprofondano i Berserkr scandinavi delle saghe nordiche a seguito di una battaglia, oltretutto, ricorda decisamente i postumi di una potente sbronza o di un'intossicazione, per non parlare del fatto che spesso molti guerrieri sacri alla fine del combattimento morivano col cuore scoppiato. Oltretutto il concetto della bevanda sacra che mette in contatto l'uomo con le divinità non è assolutamente estraneo alle prime culture indeuropee (cfr. la figura del dio-bevanda "Soma" ne "Le Sorti del Guerriero" di Dumezìl).
Di fatto i Berserkr e gli Ulfhednar erano guerrieri sacri ad Odino (o Wotan, o Woden, come preferite) e secondo il mito era proprio lui ad indurre l'estatico stato del "furor", fino a provocare delle vere e proprie trasformazioni sul piano fisico.
In alcune saghe i Berserkr e gli Ulfhednar sono descritti in maniera tale da non rendere possibile un vero e proprio distinguo tra uomo e bestia, cosa che in un secondo tempo avrebbe dato vita in Europa alla figura del Licantropo, e senza dubbio, con quello che si bevevano, i Berserkr e gli Ulfhednar erano realmente convinti di trasformarsi in Lupi ed Orsi in battaglia, convinzione che spesso era profondamente radicata anche nei loro avversari.,

Per quanto riguarda un possibile legame tra il fenomeno del "Furor" (o se vogliamo "Berserker Rage") e sindromi genetiche ereditarie.
I Berserkr e gli Ulfhednar vengono descritti come dei personaggi particolarmente feroci, e viene spesso puntato l'indice sulla loro crudeltà, anche in un'epoca dove non si andava tanto per il sottile, da qui facile desumere che chi finisse per essere inquadrato in quelle gioiose confraternite dovesse essere decisamente tagliato per farlo... parliamo quindi di soggetti violenti e aggressivi, forse psicotici...la forza sovrumana dei Berserkr oltretutto potrebbe essere imputata non solo all'assunzione di dosi di muscarina (che di fatto giustifica solo in parte i sintomi della "Berserker Rage"), ma ad un abnorme afflusso di adrenalina ed endorfina, riscontrabile tuttora come forma patologica (vedi l'"Effetto Golem" documentato dalla polizia americana -e.d. gente non drogata e senza alcool in corpo che non sente nessuna forma di dolore).
Il fatto che, in aggiunta a tutto ciò, secondo le saghe il "Furor" avesse un carattere familiare (si parla sempre di fratelli Berserkr o di intere famiglie), potrebbe far apparire anche la tesi di una qualche sindrome ereditaria (comunque accompagnata all'uso della muscaria) plausibile.

Il "Furor Teutonicus" dei Germani e dei Vichinghi però ha un carattere sostanziale che lo differenzia dal "Furor Gallicus" del quale ci parlano i Romani riguardo ai Celti.
La figura del guerriero sciamanico germanico si fonda principalmente su un credo : quello del "Contratto col Dio" : il guerriero dimostra sprezzo del pericolo andando in battaglia con minimi mezzi, ed Odino lo ricambia donandogli qualità prodigiose (il "Furor") e deviando le armi dei nemici.
Il "Furor Gallicus" invece si fonda su basi ben diverse: il guerriero celta scende in campo senza armatura e combatte completamente nudo per stupire e sorprendere tanto il nemico che i suoi stessi compagni: pur propiziandosi gli dei prima dell'inizio della battaglia, egli durante lo scontro non si affida a nessuna divintà, ed il suo obbiettivo non è quello di ricevere doni divini per le sue prodezze, ma elogi dai suoi compagni e fama e gloria eterna (che in una società come quella celtica, sprovvista di una struttura ben codificata, equivalevano a ricompense sul piano sociale).

Si è anche a conoscenza di Berserk Vichinghi:
In scandinavia i berserkir erano considerati esseri con poteri soprannaturali conferiti direttamente da Odino, i re degli dei nordici; nelle saghe troviamo scritto che "si lanciavano all'attacco senza armatura, pazzi come cani o lupi, mordevano i loro scudi ed erano forti come come orsi o cinghiali selvatici. Uccidevano i nemici con un sol colpo e né ferro né fuoco poteva ferirli". Ancora oggi in lingua inglese di chi viene preso da rabbia cieca viene detto che è gone berserk. Questa condizione era ritenuta essere ereditaria, almeno è quello che si deduce leggendo di un tale che aveva dodici figli, tutti berserk; quando sentivano montare la furia andavano a sfogarsi nei boschi su massi o alberi per evitare di danneggiare i loro amici. La figura del berserk sembra essere legata alla licantropia, e normalmente i lupi e gli orsi erano gli animali associati ai berserk. In effetti l'origine del nome potrebbe anche significare "casacca d'orso", anziché "a corpo nudo". I berserk si facevano un punto d'onore di non ritirarsi mai dalla battaglia, e per questo motivo facevano spesso parte della guardia del corpo dei re vichinghi, normalmente in numero di dodici, combattendo sempre in prima linea, sia in terra che sulle navi. Non sempre farsi prendere dalla furia poteva costituire un vantaggio in combattimento: Snorri Sturlusson racconta che alcuni uomini della nave di re Olaf dimenticarono di essere in mare e si lanciarono contro il nemico, cadendo fuori bordo e annegando. L'adozione del cristianesimo portò a vedere nei berserk dei demoni satanici, e furono messi fuori legge; nelle saghe dell'epoca cristiana vengono raffigurati come buffoni pazzi, destinati ad essere sconfitti dall'eroe di turno."

Vi era poi la leggenda che quando veniva ucciso un Berserker o la sua forza si esauriva, si pensava che fosse stato abbandonato da Odino (Odino era chiamato anche il grande ingannatore), evidentemente accadeva qualcosa che riportava questi esseri alla realtà oppure terminava l'effeto della muscarina.

Un'altra è quella dell'eroe irlandese Cu Chulainn tanto era incandescente per il furor che in battaglia combatteva nudo(come i greci e i romani più antichi, come i galli o i germani) perché bruciava i vestiti e doveva fare almeno tre bagni in acqua gelida prima di potersi riverstire.


Sicuramente l'effetto del "furor" non è da imputare esclusivamente all'assunzione dei alcolici e muscarina,, alcune saghe scandinave fanno pensare ad una sindrome ereditaria

Un esempio è l'effetto "Golem" del quale parlano gli Americani sarebbe una prova lampante che non si tratta solo di droghe ed autosuggestione, ma che in effetti alcuni organismi, in stato di stress emotivo, pompano adrenaline ed endorfine in percentuale abnorme, provocando così uno stato di rabbia incontrollata, semi-incosciente e riduciendo al minimo la sensibilità al dolore, se sia provato però che sindromi di questo tipo siano ereditarie .

Comunque il concetto di furor per la battaglia è comune a tutte la popolazioni antiche, anche ai romani.

C'è un documento che parla di una delle prime battaglie che i Romani sostennero contro gli Etruschi.
Il figlio del condottiero romano, preso dal furore guerresco, uscì dalle ordinate fila dei suoi per scagliarsi contro il nemico, e per tutta risposta venne abbattuto dal suo genitore.
"Che questo sia da monito a chi non rispetta la disciplina" disse il genitore modello.
D'altra parte i Romani non erano guerrieri, ma soldati sottile ma determinante differenza.







Il presente articolo è la rielaborazione di una serie di post dedicati a questo argomento, recuperati da Forum ormai in disuso, per evitare la loro perdita. Si ringrazia Pitta per il suo contributo su questo tema al Forum di Signa Inferre

 
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5 replies since 6/10/2010, 20:08   985 views
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