| Ehi lupi!!! Lo so vi sto trascurando XD comunque questa una poesia per un concorso (il bando è della scuola) che è stato organizzato dall associazione genitori di bambini con tumore, Il tema è appunto sui tumori dei bambini e la gioia di vivere nonostante tutto. Vorrei un vostro parere!!! Eccola (evidenziate errori di battitura se ne trovate a parte apostrofi)
Un afoso giorno d estate, Una notte piena di stelle, In quel giorno, in cui tanta beltà mi era testimone Il mio destino si decise. mentre sognavo di astronauti e lumi, Sentii il mio cuore andare a mille E mentre il mio sguardo volgeva al soffitto Mi accasciai con orrore e paura Mentre un urlo e le lacrime copiose Mi squarciavano l anima.
Accorsero, ad un tratto, Mentre galleggiavo nel dolore, Tutto tremava, oppure ero io a tremare? La testa, la testa sembrava scoppiarmi. fra i singhiozzi, Mi sentii sollevare e portare in grembo Mentre nella luce il buio mi assaliva.
Mi svegliai, la luce mi accecò Insieme ad un turbinio di verde malato. Colsi un brusio, un segnale, un odore chimico, Mi accorsi di chi mi stava accanto Solo Quando, cercando spaesato, Ella Mi accolse con gli occhi rossi e un pacato sorriso: <<amore, andrà tutto bene, starai qui solo un po>> Al che risposi <<mamma ti voglio bene>>.
Il tempo passava, e mi accorsi che Coloro che amavo avevano gli occhi tristi, Eppur sorridevano, quando io sorridevo. Eppur cantavano e giocavano con me! Mi obbligarono a fare quella cosa io non volevo! Non volevo stare male, non volevo Vomitare! Volevo andare via! Volevo andare a trovare la bambina Che una volta era vicino al mio letto, Quella di cui un giorno mi dissero <<adesso è libera, è in un posto dove il verde È sempre verde e il blu si tocca con le dita>> Volevo così tante cose, eppure mi sentivo così stanco, Volevo correre! Giocare! Volevo uscire da quel falso verde!
Ed un giorno, il giorno più bello della mia vita Riuscì a fuggire, Quando coloro che mi eran più vicini Mi presero ridendo e scherzando Per portarmi in un verde Prato. Ricordo che mi rotolai Su mille foglie autunnali, E per quanto stanco corsi come una volta camminavo. Felice, caddi a terra, il dolore sovrastato dal riso, E Mentre lacrime non mie mi bagnavano il viso, Il dolore dolcemente sparì e un dolce tepore mi accolse, Come un abbraccio, che ricambiai Desideroso di accogliere la felicità, Ove il Prato è così brillante È il cielo è a portata di mano.
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