World of Werewolf

Stefano Benni - Mademoiselle Lycanthrope, Una riflessione likofila

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view post Posted on 14/6/2013, 10:15

Lupo

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Il noto drammaturgo italiano, famoso per le sue appassionanti novelle, ha pubblicato nel 2011 un'altra raccolta di racconti dal nome " Le Beatrici".
Ciò è dovuto al fatto che l'autore ha preferito concentrarsi sulla figura femminile, definendola e interpretandola sotto punti di vista interessanti che vagano nel limbo dell'allegoria.

Di seguito un estratto dell'ormai celebre monologo che con spiccante ironia, raccontando le gesta di una donna-lupo, muove una dura critica verso il pregiudizio e l'avidità.


" A volte c' è la nebbia e devo scrutare in quel grigio senza distanze, mi sembra di vederla e invece è solo un fantasma, un riflesso del mio desiderio. A volte vedo nuvole dense e io ho paura che lei si impigli in quella foresta di vapori e tuoni, e non riesca a raggiungermi. A volte d' estate sento già dal mattino la sua voce luminosa che mi chiama. E d' inverno non resisto, quando è notte corro nella neve, le vado incontro, so che è là, oltre le cime aguzze degli alberi. Ma anche se sono dentro una stanza, mi basta una finestra socchiusa, un tremore latteo sul pavimento, un filo di luce dalla porta e io so che è arrivata. E la mia vita povera come quella di tutti, all' improvviso si incendia di dolorosa meravigliosa passione... E il mio cuore batte forte perché lei è tornata. LA LUNA. Sì, le prime volte non ero felice. I vestiti ad esempio non avevo capito come fare, si laceravano, si stracciavano e io non ero ricca, non potevo comprarne di nuovi ogni volta, e mia madre si arrabbiava. Sì, mia madre è stata il primo problema, non poteva capire subito che era la mamma di UNA... già è difficile essere la mamma di UN... di UNA anche di più. Cosa fai con questi vestiti sfondati, le maniche stracciate, ma dove vai, ma qual è l' uomo che ti riduce così? Mamma, non posso dirtelo, sono caduta... un incidente, oh mamma lasciami stare. Ma non ci ha messo moltoa capire. Perché il sangue è sangue. Una lacrima, una sola, e poi le ha nascoste. E rammendava i vestiti, li aggiustava con pazienza, e una volta ho visto che aveva lasciato sul fondo della gonna un' apertura apposta per la... insomma, aveva capito tutto la mamma. E non era facile da accettare. La prima volta quando succede non lo sapete dominare, avete paura, si grida, ci si dimena, si sbava, no, urlavo, non sono io quella. Mi sono vista allo specchio, ho avuto orrore. Le mani diventano... minacciose, certo, anche una mano di donna piccola e gentile può premere un grilletto, ma delle mani così feroci, così inadatte a gesti teneri... poi si impara... E... anchei denti, la prima volta non è facile accettarli. Poi si impara a fare tutto con maggiore calma, con un' ironia un po' amara, diciamo pure... con eleganza. Il naso ad esempio ci si abitua, è sempre un po' umido ma l' olfatto aumenta, è un potere inebriante, e i denti insomma... basta lavarli sempre e smussarli con una limetta e poi tenere la bocca chiusa, si assume un' espressione seria, un po' altera, professorale. Il pelo... cresce dappertutto, è ispido e pungente, non è certo visone o chinchilla, ma... ha delle belle sfumature... e poi ho imparato che ci sono dei balsami per renderlo lucente... si imparaa pettinarlo, ha un suo fascino. Le orecchie... basta farsi crescere i capelli, coprono tutto. Il vero problema è la coda. Nei primi tempi è una nemica, cammini e ci inciampi, sei in pubblico e ti accorgi che sporge da sotto il mantello, se la tieni dietro sembra un fagotto informe, davanti sembri incinta, allora si impara a tenerla lungo la gamba, a sinistra o a destra, lo si dice al sarto. Certo, esistono sartorie apposta per noi. Non necessariamente sono lican... sono come noi, a volte si fanno i fatti loro, gli piace fare un lavoro fuori dalla routine. Il mio dice:è una grande soddisfazione vestire una creatura come lei... così dice. Una volta ci ha anche provato. Certo, c' è chi ti rifiuta. I medici, guai a farti visitare. Ma cosa sono questi graffi...e che strane pupille!E poi la gente, basta che veda la nostra ombra, che senta il nostro respiro, ed ecco la polizia alle calcagna, le guardie giurate, le ronde, gli inservienti dei circhi... e i giornali... i loro titoli... diventiamo yeti, pantere, alieni... albanesi quando va bene... e parte la caccia... come se fossimo... delinquenti... solo perché ogni plenilunio... < ride& Lo so cosa pensate: adesso ci rifila la storia della licantropa buona che non uccide nessuno. No... non nego la mia natura. Ma ho delle regole. Come voi umani mi mangio la parte del mondo che mi spetta. Voi non mangiate gli uccellinioi gatti ma schiantate centinaia di esseri, è la regola. Io non sbrano bambini, è la prima regola del buon licantropo...e neanche gli anziani,e non perché la carne è coriacea ma perché... è troppo facile prenderli... e le donne no, solidarietà femminile... anche se certe ministre... E allora? Io mangio manager sui quarant' anni, preferibilmente filogovernativi. Prima di mangiarli parlo un po' con loro. Cosa ne pensano di chi non produce, dei deboli, dei diversi... del loro zoo di animali inferiori. Appena esce la luna divento agitata e mi dicono: ma cos' hai, c' hai le tue cose? Sei in quei giorni?, sì, dico, anzi sono in quella notte. Chissà cosa mi farai, allora... "
 
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